Un risveglio

Eravamo in guerra, ma ancora non lo capivamo. Le nostre vite continuavano come sempre, accompagnate però da una

Rumore di fondo

Ciao internet! (cit.) Oggi volevo parlarvi di rumore di fondo sui social. Questa mattina ho dato uno sguardo

/ em·pa·tì·a / …selettiva.

Essere empatici è una cosa bellissima, ma, diciamocelo, è anche una sfiga rara. In pochi però riescono ad

Il lavoro culturale: giocare a scacchi con le parole

(Jonathan Wolstenholme, Chess) Da “Luciano Bianciardi, Il lavoro culturale“ Per comodità di chi voglia fruttuosamente dedicarsi al lavoro

Boom di truffe su Whatsapp: la guida definitiva per riconoscerle

Da qualche anno, l’avrete notato, arrivano molti messaggi sospetti sul vostro smartphone. Un concorso ikea, un concorso di

Basta un sassolino

Oggi indosso le mie scarpe preferite.Sono le più comode, è come non averle ai piedi.Le ho pagate tanto,

Capita di capire

  …se riesci a imparare a chiacchierare più lento. e riesci a respirare tra una frase e l’altra e,

Accorsi e buoi dei paesi suoi

Parlare di questo film mi costa caro. Ché se io avessi una reputazione, se fossi arbitro di buone visioni e buoni ascolti, tutto verrebbe messo in discussione da uno sproloquio che non potrà non citare, e in termini positivi, Radiofrecce e Jack Fruscianti. Ché pure a essere post e anche post-post-ideologici, quelli, se ti piacciono

I LIKE TENDONO A FARTI DIVENTARE UN COGLIONE

Tanti like dimostrano la qualità delle tue parole? Se stai pensando “sì”: complimenti, sei un coglione. La risposta

LA MALINCONIA DELLO SPAZIOTEMPO

Albert Einstein l’aveva prevista nel 1916, l’esistenza delle onde gravitazionali, all’interno della sua Teoria Generale della Relatività: gli

Di un film che doveva essere bruttissimo e poi invece no. Tornatore, La corrispondenza

Il proprietario di questo sito ama i giochi di parole e probabilmente saprebbe inventarsi qualcosa di meglio di “Tornato re?” come grande domanda per introdurre le mie ciance sul film di Giuseppe Tornatore.Io, non senza una punta di imbarazzo per l’infelice calembour forzato, mi limiterò a rispondere al grande interrogativo, posto, più che da me, dalle