Mentre leggevo stupidaggini in internet come mio solito, mi sono imbattuto in un interessante flusso di coscienza che a mio parere è antropologicamente e sociologicamente molto valido e costituirà uno spunto prezioso sia per i maschietti che per le fanciulle.
Vi invito pertanto a leggerlo e a trarne le dovute conclusioni per la vostra vita, sia le dinamiche in esso descritte vi appartengano, sia che no.
La foto che potete vedere nel post dimostra che già gli antichi, in Cambogia, avevano compreso la realtà racchiusa nel titolo di questo post.
CONSTATANDO SU ME STESSA MEDESIMA QUANTO SIA VERO CHE LE FEMMINE C’HANNO IN REALTÀ LE PIGNE NELLA TESTA.
“Poco fa sono andata a correre alla mia solita pista d’atletica vicino casa; arrivata all’ingresso della pista, mi accorgo che il cancello è chiuso ma al tempo stesso all’interno ci sono i tre quattro soliti che corrono o recuperano. Un ragazzo mi spiega che i responsabili dell’impianto hanno dimenticato il cancello chiuso e tutti quindi hanno dovuto scavalcare.
Mentre mi appresto ad arrampicarmi sul cancello, arriva un uomo sulla quarantina che non avevo mai visto, con due bellissimi occhi scuri, intensi come il sapore del vento. L’uomo della mia vita mi afferra saldamente per le gambe, mi aiuta a scendere e poi mi sorride dolcemente. In quel momento storico in cui avrei potuto uscirmene con una frase brillante o anche solo con un sorriso ancor più tenero che avrebbe definitivamente suggellato il nostro amore, l’unico concetto che la mia mente riesce a elaborare è “omioddio
in questo momento devo essere di certo orribile i capelli legati la maglia dei sex machine sono sicura che ha notato la ricrescita sulle gambe l’ha notata di certo e poi sono pallidissima starà di certo pensando che sono troppo pallida ma che cazzo mica posso incipriarmi prima di andare a correre e non ricordo se ho messo gli shorts che mi fanno il culo grosso oddiooosì ho messo proprio quelli” e allora in preda al disagio mi sono incupita, ho bofonchiato un “grazie” depresso e sono scappata via.”
Ringrazio Shwa per questa perla che trovate all’interno di http://www.asphalto.org/go/post_id/1481501/page_start/120
Sono uno che si dimentica tutto.
uno che si è dimenticato cosa significa andare dal parrucchiere.
Sono uno che ride da solo.
Sono uno che non piange da solo.
Sono uno che odia le cose preconfezionate.
Sono uno a cui piace smontare le cose.
Sono uno a cui piace anche rimontarle, le cose.
Sono uno a cui non piacciono i dolci, ma la panna montata sì.
Sono un montato, come la panna, ma ho superato i 33 anni, quindi sono rancido.
Sono uno che non si entusiasma mai, oppure che si entusiasma troppo.
Sono uno a cui piace conoscere la gente rotta.
Sono uno che si rompe in fretta della gente che non ha dubbi.
Sono uno a cui piace il silenzio senza gli imbarazzi del silenzio.
Sono uno a cui piace ascoltare il fondo del mare.
Sono uno a cui piace guardare il fondo del bicchiere.
Sono uno a cui piace toccare il fondo.
Risalire, anche risalire mi piace, ma per arrivare alla cima ci sono molte strade, e io sono ancora fermo all’incrocio.