Ma è puttanamente possibile che uno non riesca a trasformarsi in stupido un santo giorno e non sentire l’incombenza del malefico mondo che opprime?
Oggi odio. Odio mia sorella che passa in stanza camminando in maniera fastidiosa insieme a quel fastidioso rumore di ciabattine che fanno plik plik plik.
Odio il mio stomaco perennemente con i millepiedi dentro.
Servono soldi, tempo, aria.
“Abbassa il volume.”
“NO.”
Mi metterò le cuffie, ma solo perchè non ho voglia di discutere.
Oggi odio. Odio i passi di gente che sta per entrare in questa stanza mentre vorrei beatamente farmi i miei strafottutissimi cazzi in silenzio.
Odio chi viene a parlarmi perchè sono da troppo tempo zitto, e non ha niente da dirmi se non domande inutili…
…alle quali peraltro sono costretto a rispondere, in fretta, interrompendo il mio tanto amato silenzio e abbassando il mio tanto amato volume al solo fine di poter tornare nel minor tempo possibile alla mia precedente condizione di muto ascoltatore di volume alto.
Servono soldi, tempo, Aria.
Sono uno che si dimentica tutto.
uno che si è dimenticato cosa significa andare dal parrucchiere.
Sono uno che ride da solo.
Sono uno che non piange da solo.
Sono uno che odia le cose preconfezionate.
Sono uno a cui piace smontare le cose.
Sono uno a cui piace anche rimontarle, le cose.
Sono uno a cui non piacciono i dolci, ma la panna montata sì.
Sono un montato, come la panna, ma ho superato i 33 anni, quindi sono rancido.
Sono uno che non si entusiasma mai, oppure che si entusiasma troppo.
Sono uno a cui piace conoscere la gente rotta.
Sono uno che si rompe in fretta della gente che non ha dubbi.
Sono uno a cui piace il silenzio senza gli imbarazzi del silenzio.
Sono uno a cui piace ascoltare il fondo del mare.
Sono uno a cui piace guardare il fondo del bicchiere.
Sono uno a cui piace toccare il fondo.
Risalire, anche risalire mi piace, ma per arrivare alla cima ci sono molte strade, e io sono ancora fermo all’incrocio.