Capodanno. L’ultimo dell’anno. Tutti jumping and sparkling ad attendere la linea di confine. Li ho guardati. Cercano la festa migliore, il posto con più gente. Leggi inviti di sicuro effetto a serate in discoteca tipo “il DIVERTIMENTO è SPAZIO NEWTON” “il capodanno è LO TSUNAMI”. Ma che vi affoghi lo tsunami. Capodanno è una festa del cazzo. Ma non è colpa sua, è colpa nostra, perchè l’abbiamo trasformata in un continuum della rincorsa consumista. A capodanno bisogna ridere di più, fare più casino, tirare più petardi, essere più felici, bere di più. Per quanto riguarda l’ultimo punto credo che mi risulti impossibile migliorarmi visti i livelli già fieramente raggiunti. A capodanno non è importante con chi si sta, è importante quant’èffigalafestadov’eriequantoc’haibevutotutto. C’è da dire che sono un tradizionalista. A me piace il fuocherello, la cena, la cena piena di cose ipercaloriche che mangi a sfinimento e col vino si intende, perchè non siamo piante, l’acqua è per loro. Mi piacerebbe dover evitare di mandare sms qua e la. Perchè quella gente la vorrei con me. E gli altri che si fottano, e nemmeno il messaggino standard. Tanto lo leggi ed è già passato.
Non mi sento affatto parte del tutto, del movimento astrale per la realizzazione del capodanno perfetto. Vi guarderò dall’alto della mia fastidiosa superiorità, con cui in tutta franchezza mi pulisco volentieri il culo ma da cui non posso prescindere. Sto bene io su quel tetto, con la faccia all’insù, una bottiglia sotto braccio e il fumo che esce dalla bocca ad ogni respiro, pesato. Vi guarderò dall’alto ridendo delle vostre vite vuote, per evitare di pensare alla mia, di vita vuota.
Eh si….
Quest’anno l’anno dura un secondo in più. La rotazione terrestre è più lenta degli orologi. Che culo. Io quel secondo lo userò per dare un bacio, è l’unico uso interessante che se ne possa fare.
“It may sound absurd…but don’t be naive
Even heroes have the right to bleed
I may be disturbed…but won’t you concede
Even heroes have the right to dream
It’s not easy to be me…”
Five for Fighting – Superman.
Sono uno che si dimentica tutto.
uno che si è dimenticato cosa significa andare dal parrucchiere.
Sono uno che ride da solo.
Sono uno che non piange da solo.
Sono uno che odia le cose preconfezionate.
Sono uno a cui piace smontare le cose.
Sono uno a cui piace anche rimontarle, le cose.
Sono uno a cui non piacciono i dolci, ma la panna montata sì.
Sono un montato, come la panna, ma ho superato i 33 anni, quindi sono rancido.
Sono uno che non si entusiasma mai, oppure che si entusiasma troppo.
Sono uno a cui piace conoscere la gente rotta.
Sono uno che si rompe in fretta della gente che non ha dubbi.
Sono uno a cui piace il silenzio senza gli imbarazzi del silenzio.
Sono uno a cui piace ascoltare il fondo del mare.
Sono uno a cui piace guardare il fondo del bicchiere.
Sono uno a cui piace toccare il fondo.
Risalire, anche risalire mi piace, ma per arrivare alla cima ci sono molte strade, e io sono ancora fermo all’incrocio.