La moda del momento è il film in lingua originale.
Chiariamolo subito: io li odio.
Mischini, in realtà loro non mi hanno fatto niente. Odio chi vuole insistentemente portarmi a vederli. Anzi, non è nemmeno vero questo; odio il fatto che ci sia gente che vuole andare a fare una cosa potenzialmente bella con me, ben sapendo che mi fa schifo. Un po’ come essere invitato a un pranzo con birre analcoliche.
Io esigo la libertà di utilizzare la vista per guardare il film e le orecchie per ascoltarlo.
Certo, se capissi alla perfezione la lingua originale, ivi comprese battute sottili e sfumature gergali, sicuramente mi piacerebbero, i film in lingua originale.
Che poi, a chi volete darla a bere? State andando a leggere sottotitoli. No, cari miei, non mi fregherete. Passare una serata a leggere un film, a me, fa cagare.
Non vedo ragione per cui, da essere umano dotato di udito e vista, io debba sovraccaricare il canale video anche con l’audio.
Per me è sprecare ore di vita, leggere un film.
A me, un film, piace GUARDARLO. MENTRE. LO ASCOLTO. E, dovendo scegliere, data la mia non eccelsa confidenza con la lingua straniera, accetto di buon grado una voce diversa (o uguale, a seconda del vostro punto di vista) se questo significa potermi perdere tra i volti, le espressioni e i paesaggi. Insomma poter sprofondare in un mondo parallelo per qualche ora.
Scrivo questo post per chiarire una volta per tutte la mia posizione in merito all’argomento. Da oggi a chi mi farà pipponi lunari sulla bellezza dei film in lingua originale darò questo link dicendo: -Tieni, leggi, e nel mentre guardati un video su youtube. Visto che ti piace tanto.-
Non dico che sia una moda, ma lo penso. Magari non per tutti, certo. Ci sarà come per tutte le cose una percentuale di persone normali che regge la coerenza di tutta la baracca. Però mi sta sul cazzo lo stesso. Trovo abbastanza ridicola questa corsa al film in lingua originale, mitizzata come alba di una nuova era senza cui non si può vivere. Lo so che è colpa delle serietv americane. Delle serie tv americane e di internet. Di torrent. Non siete dei cultori, dei puristi del cinema, siete dei drogati nerd di merda. Come me. Ma io non guardo i film in lingua originale.
Vi meritate carrozzine sottotitolate che cadono da scalinate lunghe 6 ore.
[un ringraziamento affettuoso a quella di questo blog (la Luisona e la Madeleine) che ha ispirato questo post.]
Sono uno che si dimentica tutto.
uno che si è dimenticato cosa significa andare dal parrucchiere.
Sono uno che ride da solo.
Sono uno che non piange da solo.
Sono uno che odia le cose preconfezionate.
Sono uno a cui piace smontare le cose.
Sono uno a cui piace anche rimontarle, le cose.
Sono uno a cui non piacciono i dolci, ma la panna montata sì.
Sono un montato, come la panna, ma ho superato i 33 anni, quindi sono rancido.
Sono uno che non si entusiasma mai, oppure che si entusiasma troppo.
Sono uno a cui piace conoscere la gente rotta.
Sono uno che si rompe in fretta della gente che non ha dubbi.
Sono uno a cui piace il silenzio senza gli imbarazzi del silenzio.
Sono uno a cui piace ascoltare il fondo del mare.
Sono uno a cui piace guardare il fondo del bicchiere.
Sono uno a cui piace toccare il fondo.
Risalire, anche risalire mi piace, ma per arrivare alla cima ci sono molte strade, e io sono ancora fermo all’incrocio.